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“LA GRAMMATICA DEL CRIMINE” è un manuale che cerca di rendere fruibile a chiunque una materia vasta, complessa e articolata come la criminologia. Dopo aver introdotto i concetti fondamentali della materia, racconta la storia della criminologia italiana dal ‘700 fino ad oggi, nonché la correlazione tra il crimine e le principali malattie mentali. Il volume si occupa anche di crimini violenti, con particolare riferimento agli omicidi seriali, alla violenza di genere e agli abusi su minori, senza tralasciare i reati tipici delle giovani generazioni, su tutti il bullismo ed il nuovo e temibilissimo cyberbullismo. Conoscere le basi della psicologia è di fondamentale importanza per poter capire al meglio la criminologia, per questo motivo ampio spazio è stato lasciato allo studio del linguaggio del corpo. Altro argomento, spesso ignorato in materia, è quello delle dipendenze, da alcool e soprattutto da stupefacenti, che invece hanno fortissime correlazioni con la commissione di crimini, il più delle volte anche molto gravi. Un capitolo è stato dedicato alle organizzazioni criminali, sia di stampo mafioso che terroristico. Oltre alla loro descrizione, si è cercato di capire le cause che ne hanno contribuito alla creazione e allo sviluppo che, nel caso delle mafie, le ha portate a diventare vere e proprie società operanti nel mondo dell’alta finanza. Fenomeno settario, in particolare le sette sataniche, criminal profiling e vittimologia completano l’opera.
Un papà, la sera, si siede accanto al lettino della sua bimba. Lei gli chiede una fiaba. La cameretta è in penombra: è ora di dormire. Come fosse l'ultimo gioco della giornata, la bimba sceglie un argomento, suggerisce al suo papà un titolo, e lui inventa... inventa. C'è l'orsacchiotto affamato, la lumachina infreddolita, l'ape e il colibrì che diventano amici, la bimba che ha paura degli insetti o il povero pappagallo senza i colori... Sono piccole storie inverosimili, quelle che strizzano l'occhio alla fantasia ma che, sotto sotto, insegnano qualcosa.
Una coppia di ultrasessantenni, appena pensionati. Un viaggio sognato da sempre. Dopo 16 voli, 4 autobus, 3 traghetti, 1 treno, 6500 chilometri percorsi in auto prese a noleggio, oltre sessanta diverse destinazioni, tre capitali; e ancora due Oceani, fiumi immensi e laghi blu, isole e montagne dalla bellezza inimmaginabile, il gran caldo delle Ande, il freddo della Terra del fuoco, l’implacabile vento patagonico e la pioggia brasiliana. Un viaggio ricco di suggestioni storico-geografiche arricchitosi, strada facendo, di indimenticabili esperienze di vita fondate su accoglienza, condivisione, solidarietà. Gli amici scoperti e i parenti ritrovati. Legami di sangue. Un pezzo di famiglia emigrato negli anni Cinquanta del secolo scorso e mai conosciuto prima. Coinvolto nella complessa fenomenologia dell’emigrazione italiana in America del Sud. Un tema ricorrente che, insieme ad altri, come un filo invisibile, regge l’intero reportage trasformandolo, da diario di viaggio, a diario di vita. Con il contorno dell’inquietudine cilena, l’orgoglio argentino, l’utopia uruguagia e la saudade brasileira.
Con uno stile che conferisce all'opera un che di teatrale e un'atmosfera surreale, “Il Ciliegio dei Tormenti” è un romanzo a tratti autobiografico e con risvolti psicologici che fanno emergere, anche se in modo indiretto, le fragilità e il lato umano di una persona dalla vita non del tutto limpida e trasparente. Si coglie altresì il desiderio dell'autore di recuperare l’autenticità dei luoghi e delle persone del posto, come a voler sfatare molti inutili e consolidati pregiudizi. La vita in questo paesino ha riacceso nell’animo di Francesco quelle sensazioni vissute da ragazzo e l’attrazione per questi luoghi ignorati per tanti anni, saranno la fonte d'ispirazione per questo romanzo.
COLLANA ABRABOOKS: NARRATIVA
Jacopo Sinai è il giovane e ricco proprietario della Sinai Wine, una delle aziende vinicole più prestigiose del paese. Uomo e capo integerrimo dal carattere freddo e distaccato, dovrà vedersela con un destino che lo catapulterà in un mondo a lui sconosciuto, fatto di nuove scoperte, legami e vero amore. Un viaggio che non è sempre in discesa ma fatto di tanti ostacoli, rinunce e perdite. Riuscirà il destino ad opporsi alle tante vicissitudini della vita e a trionfare sul vero amore? È quello che il bellissimo e carismatico Jacopo Sinai spera fino alla fine, fino all'ultimo secondo, pur di riavere indietro l'amore della sua vita.
"Ci sono silenzi che comunicano più di mille parole, così come ci sono misteri dietro i vocaboli che pronunciamo. Questa raccolta di poesie, nata durante un periodo di grande introspezione, racchiude tutti i sentimenti e le parole che mai ho espresso ma che ho lasciato risiedere nella parte più profonda di me stesso. È stato come prendere dalla soffitta un bagaglio impolverato, aprirlo e lasciare che dolore e gioia si sprigionassero." A. D. C.
Studiando, mi sono avvicinato alla letteratura e scrivere, da semplice diletto, ha cominciato ad assumere fattezze fondamentali, attraverso cui poter evadere dalla cruda realtà. Mi sento tremare quando trasmetto sulla carta certe sensazioni. È inspiegabile: sono brividi che bruciano e, bruciando, divampano nel cosmo della mia realistica fantasia. Continuerò ad inseguire insolentemente questo filare di gomitoli che rotola fra le contrade del mio avvenire: mentre, di tombino in tombino, di botola in botola, grido ad una mente che mente: “Spero di non dovermene pentire!” A. S.
"Con questo libro ho voluto descrivere le difficoltà e i sacrifici che un giovane nato in una umile e povera famiglia, non in grado di fornire un aiuto materiale e neanche culturale, deve affrontare per realizzare quanto si è preposto nella vita. Essere stato educato all'onestà, alla sacralità del lavoro, alla dignità personale, al rispetto del prossimo, contrasta a mio giudizio con il modo di vivere tipico di gran parte dell'umanità, improntato a furbizia, falsità, opportunismo ed egoismo." C.M.
Roma. Mattia Riposti, affascinante quarantenne carismatico, è uno stimato docente universitario di antropologia e storia. Custodisce come un tesoro la sua collezione di maschere africane, che arricchisce di pezzi nuovi, provenienti da aste e viaggi. Quando le maschere cominciano a parlare, il professor Riposti deve, giocoforza, confrontarsi con i limiti della visione iper razionale che lo ha sempre protetto. Il matrimonio con Cristina, le lezioni ai discenti, tutto diventa complicato da gestire. Mattia comincerà un viaggio per le strade della mente, alla ricerca della soluzione del mistero delle maschere parlanti: occulto o pazzia?
"Per Michelangelo Antonioni “un film che può essere descritto a parole non è in realtà un film”, ma un libro che è scritto con le parole senza poter essere descritto con queste, cos’è? Ovviamente, non lo so: penso siano pagine che danno spazio e sfogo alle voci che tutti noi abbiamo in testa. Siamo in costante dialogo con noi stessi, il problema è che non ci andiamo bene, quindi litighiamo. È vero: ci immaginiamo sempre meglio o peggio degli altri, esiste però un raro momento di pace dovuto a una scintilla che accende in noi un fuoco felice. Tenere in vita quel fuoco è difficile soprattutto se non dipende solo da noi: se si spegne, rimane il freddo gelido dell’odio verso noi e verso tutto." F.D.T.
Con questo manuale sull'alimentazione e il benessere, l'autore evidenzia come sia il nostro corpo a suggerirci le scelte giuste per un ottimale equilibrio psico-fisico. Ogni essere è unico e necessita di una particolare attenzione. Una dieta generica, studiata a tavolino, non sarà mai efficace quanto il sapere e il capire noi stessi, per assecondare e rispondere adeguatamente alle nostre necessità. Il cibo è il carburante naturale della nostra vita: saper riconoscere cosa sia negativo od ottimale per noi è ciò che vuole insegnare l'autore che, forte delle sue esperienze, suggerisce al lettore le poche regole basilari per "prevenire invece di curare".
Basata su di una storia di persone, quest'opera è anche un lavoro di ricerca storica, etnografica e culturale in una ristretta zona della Sardegna. Il racconto è ambientato nella comunità montana di Arzana, nell’alta Ogliastra, a cavallo tra 1800 e 1900. Scritto in versione bilingue (Sardo-Italiano), speculare nella maggior parte delle pagine, si può definire una sintesi delle coinvolgenti vicende narrate da un’arzanese quasi centenaria: Maria Piras. Ponziano Piras, noto come Borciga, capofamiglia e possessore di un cospicuo gregge di pecore, è il protagonista su cui verte tutta la narrazione. Nella salda società matriarcale di questo periodo, al fianco dell’imponente e influenzabile figura maschile, c’è quella granitica della moglie Raffaela Lancioni. I due, con i loro otto figli, un anno dopo l’altro, percorrono un trentennio di interminabili transumanze d’autunno e di primavera, macellazioni del maiale di casa, caseificazione e panificazione, coltivazione della vigna, degli orti e del grano, o feste come tosatura, vendemmia e mietitura. Fra eventi positivi e meste traversìe, la famiglia è costantemente impegnata a mettere scrupolosamente da parte i suoi risparmi, perché coltiva il sogno di poter un giorno comprare la fertile tanca che tiene in affitto ormai da decenni.