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"Il mio piccolo infinito" è una raccolta di poesie, pensieri e citazioni che raccontano le emozioni più profonde. Felicità, tristezza, amore e tanto altro racchiusi in un solo abbraccio. Il tema fondamentale è: affrontarli. L'autrice vuole immedesimarsi nel lettore e aiutarlo a capire che tutti affrontano problemi, ma che insieme, con un piccolo sorriso e tanti attimi infiniti, si possono superare.
“900 Grammi” è la dimostrazione di come la perseveranza e la tenacia diano buoni frutti, risultati ed epiloghi inaspettati, oltre che insperati. Narra di come i giovani genitori dell'autrice abbiano saputo affrontare la sua nascita prematura, con le annesse complicazioni, senza preavviso o un manuale d’istruzioni. Narra dell’Amore verso la loro creatura e la certezza di farcela, nonostante le poche speranze ricevute dai medici. L'autrice racconta della sua crescita, anche interiore, della pre-adolescenza un po’ grigia, dei mille ostacoli incontrati e della sua rinascita finale.
In questo romanzo il lettore si troverà a condividere con i protagonisti quello che è il classico intrigo all'interno di un ambiente ridotto e l'autrice è maestra nel ricostruire le atmosfere di una casa di campagna dove un gruppo di vecchi compagni di scuola si ritrova per una non ben chiara rimpatriata. Infatti l'atmosfera è tesa, irreale, menzognera, e ognuno di loro percepisce nell'altro la finzione. "...Laura, tutto ruota intorno a Laura..." Il pettegolezzo diventa intrigo e si materializza, diventa angoscia, facendo uscire domande fino ad allora senza risposta. Tutti hanno qualcosa da nascondere, ma le verità, alla fine, verranno svelate.
L'autrice si propone di aiutare tutte le madri che hanno affrontato la tragedia di perdere il figlio nel giorno del parto. La sua è una testimonianza diretta, un'esperienza che le ha fatto provare, oltre al dolore immenso di perdere il suo Angelo, la sensazione d'essere sola, senza nessuno che potesse starle accanto, aiutarla ad andare avanti, e soprattutto ad avere una speranza. Tutto questo accade a troppe donne e troppo poco se ne parla. Serena ha deciso di aprirsi, senza filtri, con la volontà di affermare che, con il giusto tempo, la rinascita arriva. Non é un libro psicologico, bensì la presenza di un'amica che vuole parlare empaticamente della propria esperienza e accompagnare per mano chi si trovasse ad affrontare la sua stessa durissima prova.
“Penna e sangue” è una narrazione introspettiva psicologica della vita di una donna nella Sicilia tra gli anni Novanta e i nostri giorni, in un quartiere intriso di storia e di ricordi. “...una vita passata tra il ricamo e lo spazio angusto della cucina nella quale si ritrovava con il grembiule lacero per almeno quattro ore al giorno, le petulanze dei bambini e i silenzi del marito, passata nella quiete dei sensi e nella triste sicurezza che niente per lei sarebbe cambiato”. Da un incontro, una parola, si dipana il racconto in cui la memoria si confonde con il sogno, i pensieri dei monologhi diventano canzoni del passato, i discorsi incarnano dissidi interiori e le banalità prendono la forma di elementi materiali: mattoni, pilastri, elastici. Il susseguirsi delle storie e dei personaggi avviene in un luogo mentale e intimo, la casa, il tempo è circolare come una tazza da caffè, viene scandito e definito da indicazioni agogiche corrispondenti alle emozioni della protagonista. In lei, l’intreccio di questi fattori costruisce la consapevolezza del sé e consente al lettore di avviare o approfondire un’auto-indagine sul non significato della vita attraverso i nessi, causali e non, delle alterne connessioni (corpo, anima, mente), manifestandosi nel finale ridicolo/grottesco.
A quasi due anni dall'indipendenza dell'ottantunesimo distretto, Daniel Comaschi e i suoi amici si trovano ad affrontare problematiche complesse e verità scomode: la realtà come la conosciamo sta cambiando. Nuovi, inquietanti poteri sorgono dalle ceneri delle vecchie coalizioni mondiali imponendosi con la forza. La scarsità di risorse e la comparsa di razziatori e predoni spingeranno al limite la stabilità della neo proclamata Broken Bridge, aggiungendo una nuova sfida per la milizia degli Immuni. Ma ci sono segreti che nemmeno Comaschi può permettersi di lasciar trapelare...
Questo audace pamphlet si presenta con cautela come un'utopia. Ma capita che l'utopia si riveli in verità una speranza o addirittura un invito a un progetto. Di fronte all'inarrestabile cammino della civiltà consumistica occidentale, verso una minacciosa autoestinzione dell'habitat terrestre, questo libro è anche un grido di allarme e di incitazione alla salvezza. L'autore manifesta speranza e fiducia nelle donne che, fin dagli albori, erano state matriarche: riprendano la loro innata, genetica, fisiologica (ed endocrina), funzione di regine del mondo. Durante epocali primordi erano state garanti e fattrici della vita stessa, quasi fontane riversanti a pioggia amore ai figli, alle collettività e all'altro sesso, quando vigeva il dono, e non il mercato. Il potere maschile del possesso produttivo "patriarcale", ha sottomesso i popoli, la natura, e anche le donne, addirittura appropriandosene. Quel potere schiavistico, feudale, capitalistico, antisociale, ha provocato, in una decina di migliaia di anni, oppressioni e stermini, e nella nostra ormai infestante specie suicida, definita Sapiens Sapiens, ha brutalmente sottomesso, sminuito e umiliato le donne. In conseguenza anche i loro neonati (quindi tutti), fino alla attuale generalizzata paranoia e alla divisione schizoide della ragione umana.
Coinvolgente lettura anche per coloro che non vivono la passione per il pallone. L'autore è abile nel coniugare il suo passato, il presente e il futuro, intrecciando un susseguirsi di capitoli che si rincorrono e passano dalla storia della sua famiglia, delle sue origini - anche con minute descrizioni malinconiche e struggenti di personaggi ancora vivi nella sua mente - alla cronaca della sua grande passione per il calcio, come giocatore (agli inizi), come Allenatore (oggi), scoprendo nel tempo l'importanza del ruolo dell'Arbitro e la preparazione necessaria per emergere. Nella figura dell'Arbitro, Salvatore, vede la parte sana del calcio e dello sport in generale, riscoprendo la vera capacità di mettersi in gioco, ben sapendo che il risultato da raggiungere non è la vittoria, ma il trasmettere valori come la lealtà, la competenza e la coerenza, attraverso tutti i passaggi descritti nell'opera che fanno parte del percorso di una carriera e di una vita, messe a disposizione dei fruitori finali e delle nuove generazioni, come il figlio Mattia, che ha deciso di intraprendere questo affascinante percorso.
"Inchiostro liquido" è una raccolta di prosa e poesia ed è una perla originatasi dagli stati d’animo della scrittrice, la quale capta ogni singolo particolare con una grande profondità e lo tramuta in scrittura. Le tematiche affrontate sono molteplici: l’amore, la violenza, la diversità, il dolore, la forza di volontà, il cambiamento, l’autodeterminazione, la rinascita, l’analisi profonda di sé e del proprio vissuto. Ogni titolo incita a credere nella vita e a non piegarsi, diventa una clausola simbolica per cogliere altro, per vedere altro, per immedesimarsi in altro e per viaggiare in una realtà altra in cui ogni parola diventa un mezzo per sopraelevarsi e per raggiungere la bellezza iridescente e purissima della vita, quella nascosta all’interno di uno sguardo, di una goccia di pioggia, di una ruga, di un fiore, di una rotaia, di un’onda, di un sorriso, di un maglione di lana in una sera d’inverno. "Inchiostro liquido" è uno scrittoio di emozioni intense, scritto da chi sa osservare tutto il mondo con i suoi occhi, liquidi come l’inchiostro e neri come il mistero.
Un'opera che riflette le esperienze personali dell'autore: i suoi amori, la sua vita familiare - che ripercorre a ritroso - tornando ad una origine, Ulisse, di cui si riappropria in una nuova consapevolezza finale. Manifesta i suoi ricordi di fronte alla natura, come eredità consegnatagli dai nonni scomparsi, la loro vita di contadini ed il suo lavoro interiore, fino a giungere all’utopia di una nuova fratellanza, testimone consegnato alle nuove generazioni. In questo viaggio c’è l’Italia dei perdenti-ribelli (Pulcinella), e il suo rapporto con la religione (il diavolo mi ha detto).
Le otto e venti sono state la mia sveglia fissa biologica di “mi alzo dal letto perché oggi devo fare questo, quello, ah già ho anche quest’incontro, a cui poi forse in seguito avevo segnato pure quell’appuntamento” indipendentemente dall’orario in cui, la sera (o la notte) precedenti andavo a letto. Otto sono stati i mesi in cui sono rimasta sola con il mio corpo un po’ più sciupato e la mia anima che poco a poco prendeva il volo. Venti sono gli anni che ho compiuto poco prima di perdere le ali e cadere. Otto sono le calorie contenute all’incirca in un pacchetto di Pavesini. I venti, come il Maestrale, sono quelli che per la pesantezza del cranio non riuscivano a farmi spiccare un po’ più in alto. Otto sono gli impegni che riuscivo ad incastrare in sole ventiquattro ore. Venti le volte in cui sentivo consecutivamente proprio quella canzone. Otto è il voto che al liceo, nei temi argomentativi, non ho mai preso. Venti le ripetizioni in palestra che mi mponevo di fare per “far quadrare tutto”. Perché sì, Signori miei, dalla fretta, dalla smania ma soprattutto dal dolore, possono nascere parole che salvano otto volte di più dai venti impetuosi interiori. A.V.
In un tempo remoto, una dea e un demone crearono i Doneras: esseri incredibilmente forti e iperveloci, capaci di volare e di compiere Prodigi. Esor è un ragazzo di quindici anni che vive con suo padre. Quando cominciano ad accadere eventi fuori dall’ordinario, Esor scopre di essere un Doneras, ma la verità va ben oltre: il potente e antico Falwad, il Governatore in carica dei Doneras, ha scelto Esor come suo successore. Oltre a guidare i Doneras, il ragazzo deve cercare i Polsini d’Oro, essenziali per uccidere il potentissimo Doneras che ha scatenato la guerra: Lorigan, l’unico Polsino Nero. Così Esor si reca all’Accademia di Falwad per iniziare la propria formazione, ma quando affronta le prime battaglie nel mondo esterno, inizia a notare cose inspiegabili. Il ragazzo è coinvolto in una guerra ancestrale, troppo più grande di lui, tra due Divinità: capirà che la verità va al di là della semplice storia che gli è stata raccontata, arrivando ad una conclusione spiazzante…