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A quasi due anni dall'indipendenza dell'ottantunesimo distretto, Daniel Comaschi e i suoi amici si trovano ad affrontare problematiche complesse e verità scomode: la realtà come la conosciamo sta cambiando. Nuovi, inquietanti poteri sorgono dalle ceneri delle vecchie coalizioni mondiali imponendosi con la forza. La scarsità di risorse e la comparsa di razziatori e predoni spingeranno al limite la stabilità della neo proclamata Broken Bridge, aggiungendo una nuova sfida per la milizia degli Immuni. Ma ci sono segreti che nemmeno Comaschi può permettersi di lasciar trapelare...
Questo audace pamphlet si presenta con cautela come un'utopia. Ma capita che l'utopia si riveli in verità una speranza o addirittura un invito a un progetto. Di fronte all'inarrestabile cammino della civiltà consumistica occidentale, verso una minacciosa autoestinzione dell'habitat terrestre, questo libro è anche un grido di allarme e di incitazione alla salvezza. L'autore manifesta speranza e fiducia nelle donne che, fin dagli albori, erano state matriarche: riprendano la loro innata, genetica, fisiologica (ed endocrina), funzione di regine del mondo. Durante epocali primordi erano state garanti e fattrici della vita stessa, quasi fontane riversanti a pioggia amore ai figli, alle collettività e all'altro sesso, quando vigeva il dono, e non il mercato. Il potere maschile del possesso produttivo "patriarcale", ha sottomesso i popoli, la natura, e anche le donne, addirittura appropriandosene. Quel potere schiavistico, feudale, capitalistico, antisociale, ha provocato, in una decina di migliaia di anni, oppressioni e stermini, e nella nostra ormai infestante specie suicida, definita Sapiens Sapiens, ha brutalmente sottomesso, sminuito e umiliato le donne. In conseguenza anche i loro neonati (quindi tutti), fino alla attuale generalizzata paranoia e alla divisione schizoide della ragione umana.
Coinvolgente lettura anche per coloro che non vivono la passione per il pallone. L'autore è abile nel coniugare il suo passato, il presente e il futuro, intrecciando un susseguirsi di capitoli che si rincorrono e passano dalla storia della sua famiglia, delle sue origini - anche con minute descrizioni malinconiche e struggenti di personaggi ancora vivi nella sua mente - alla cronaca della sua grande passione per il calcio, come giocatore (agli inizi), come Allenatore (oggi), scoprendo nel tempo l'importanza del ruolo dell'Arbitro e la preparazione necessaria per emergere. Nella figura dell'Arbitro, Salvatore, vede la parte sana del calcio e dello sport in generale, riscoprendo la vera capacità di mettersi in gioco, ben sapendo che il risultato da raggiungere non è la vittoria, ma il trasmettere valori come la lealtà, la competenza e la coerenza, attraverso tutti i passaggi descritti nell'opera che fanno parte del percorso di una carriera e di una vita, messe a disposizione dei fruitori finali e delle nuove generazioni, come il figlio Mattia, che ha deciso di intraprendere questo affascinante percorso.
"Inchiostro liquido" è una raccolta di prosa e poesia ed è una perla originatasi dagli stati d’animo della scrittrice, la quale capta ogni singolo particolare con una grande profondità e lo tramuta in scrittura. Le tematiche affrontate sono molteplici: l’amore, la violenza, la diversità, il dolore, la forza di volontà, il cambiamento, l’autodeterminazione, la rinascita, l’analisi profonda di sé e del proprio vissuto. Ogni titolo incita a credere nella vita e a non piegarsi, diventa una clausola simbolica per cogliere altro, per vedere altro, per immedesimarsi in altro e per viaggiare in una realtà altra in cui ogni parola diventa un mezzo per sopraelevarsi e per raggiungere la bellezza iridescente e purissima della vita, quella nascosta all’interno di uno sguardo, di una goccia di pioggia, di una ruga, di un fiore, di una rotaia, di un’onda, di un sorriso, di un maglione di lana in una sera d’inverno. "Inchiostro liquido" è uno scrittoio di emozioni intense, scritto da chi sa osservare tutto il mondo con i suoi occhi, liquidi come l’inchiostro e neri come il mistero.
Un'opera che riflette le esperienze personali dell'autore: i suoi amori, la sua vita familiare - che ripercorre a ritroso - tornando ad una origine, Ulisse, di cui si riappropria in una nuova consapevolezza finale. Manifesta i suoi ricordi di fronte alla natura, come eredità consegnatagli dai nonni scomparsi, la loro vita di contadini ed il suo lavoro interiore, fino a giungere all’utopia di una nuova fratellanza, testimone consegnato alle nuove generazioni. In questo viaggio c’è l’Italia dei perdenti-ribelli (Pulcinella), e il suo rapporto con la religione (il diavolo mi ha detto).
Le otto e venti sono state la mia sveglia fissa biologica di “mi alzo dal letto perché oggi devo fare questo, quello, ah già ho anche quest’incontro, a cui poi forse in seguito avevo segnato pure quell’appuntamento” indipendentemente dall’orario in cui, la sera (o la notte) precedenti andavo a letto. Otto sono stati i mesi in cui sono rimasta sola con il mio corpo un po’ più sciupato e la mia anima che poco a poco prendeva il volo. Venti sono gli anni che ho compiuto poco prima di perdere le ali e cadere. Otto sono le calorie contenute all’incirca in un pacchetto di Pavesini. I venti, come il Maestrale, sono quelli che per la pesantezza del cranio non riuscivano a farmi spiccare un po’ più in alto. Otto sono gli impegni che riuscivo ad incastrare in sole ventiquattro ore. Venti le volte in cui sentivo consecutivamente proprio quella canzone. Otto è il voto che al liceo, nei temi argomentativi, non ho mai preso. Venti le ripetizioni in palestra che mi mponevo di fare per “far quadrare tutto”. Perché sì, Signori miei, dalla fretta, dalla smania ma soprattutto dal dolore, possono nascere parole che salvano otto volte di più dai venti impetuosi interiori. A.V.
In un tempo remoto, una dea e un demone crearono i Doneras: esseri incredibilmente forti e iperveloci, capaci di volare e di compiere Prodigi. Esor è un ragazzo di quindici anni che vive con suo padre. Quando cominciano ad accadere eventi fuori dall’ordinario, Esor scopre di essere un Doneras, ma la verità va ben oltre: il potente e antico Falwad, il Governatore in carica dei Doneras, ha scelto Esor come suo successore. Oltre a guidare i Doneras, il ragazzo deve cercare i Polsini d’Oro, essenziali per uccidere il potentissimo Doneras che ha scatenato la guerra: Lorigan, l’unico Polsino Nero. Così Esor si reca all’Accademia di Falwad per iniziare la propria formazione, ma quando affronta le prime battaglie nel mondo esterno, inizia a notare cose inspiegabili. Il ragazzo è coinvolto in una guerra ancestrale, troppo più grande di lui, tra due Divinità: capirà che la verità va al di là della semplice storia che gli è stata raccontata, arrivando ad una conclusione spiazzante…
Questo è un saggio sulla ricomposizione sociale nei luoghi in cui sono avvenuti guerre e conflitti. In particolare, espone il caso iugoslavo e il lavoro svolto dal Tribunale Penale Internazionale per la ex-Iugoslavia. Mira a stabilire se si possa ricomporre la struttura sociale in luoghi post-bellici grazie solamente al ruolo svolto dalla giustizia e in particolare, per il caso qui esposto, di quella internazionale.
Le Rose rosse suggeriscono la Passione, le Rose bianche Amore e Castità, le Rose rosa Grazia e Felicità. L'autore, in ogni suo Pensiero, immagina un dialogo con il proprio cuore, a cui chiede consiglio per allontanarsi dalla grigia realtà, per tuffarsi nella fantasia più genuina, forse anche fanciullesca, dove, ad attenderlo, alla fine di ogni avventura, ci sarà sempre una figura femminile da omaggiare con un fiore!
Due giovani si conoscono al Liceo in occasione della pubblicazione dell’esito dell’esame di maturità, che hanno ambedue superato a pieni voti. Tra di loro nasce l’amore, che, specialmente in Giacinto, si manifesta nella sua più alta e pura concezione. Clara viene però insidiata da un equivoco personaggio, Matteo, che, presentando il miraggio di una vita di facile conquista della ricchezza e del piacere, tenta di corromperla e riesce perfino ad arrivare sul punto di possederla, allo scopo di trascinarla nel mondo della prostituzione, dal cui sfruttamento ricava enormi profitti.
Queste pagine sono la testimonianza dell'autrice che racconta l'atroce esperienza di vivere il suicidio dell'amato fratello. Dopo aver sofferto sin da bambina per le condizioni di depressione di Andrea ed aver provato a stargli vicino come meglio ha potuto, a 18 anni si è trovata a vivere un dolore troppo forte e impossibile da gestire e superare. A modo suo ha metabolizzato tutto quello che aveva dentro tenendo un diario, una raccolta di lettere indirizzate a lui: 10 anni di pensieri, paure, sensi di colpa e sofferenza. Un dialogo struggente con il suo "Angelo" che, ovunque sia, la ascolta e le sorride.
I mitici anni Sessanta! Per chi li ha vissuti, come li ha vissuti Claudia, è stato un previlegio. La vita in quel periodo era pura felicità e benessere. Poi, se arrivava l'amore tutto diventava meraviglioso. Conoscere l'amore, quello con la A maiuscola, il grande unico amore, fatto di pura felicità e ingenuità, senza nessuna malizia, per cui tutto diventava splendente. Fino a quando qualcuno, in questo caso una madre, non arrivi a pensare che quell'amore non sia il massimo per la figlia e conclude che sia suo dovere intervenire e cambiare il destino. Riesce a dividere i due giovani innamorati per dare la figlia ad una persona che lei ritiene più giusta. Per Claudia il periodo splendente si spegne e si trasforma improvvisamente in una vita con tutte le sfide da affrontare.