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Le aspre vicissitudini di una vita, condizionata dai comportamenti e dalle decisioni dei nostri avi e dagli eventi storici in cui siamo stati coinvolti, possono essere affrontate e superate con una profonda positività di pensiero e di spirito. Ed é questa che consente di individuare, in qualunque occasione, un bagliore di luce al quale guardare per trovare la forza necessaria ad uscire dalle difficoltà e costruire con fiducia un futuro che possa offrire una vita migliore. Quest’opera testimonia proprio tale approccio alla vita, presentando una successione concatenata di eventi e situazioni relativi alla sfera storica, sociale, morale, affettiva, familiare e lavorativa dell’autore, di persone della famiglia a lui strettamente legate e di antenati: vicende che si sviluppano in un arco di tempo di circa 125 anni, dalla fine del 1800 ai giorni nostri. Il risultato di questa costante resilienza é una vita solo apparentemente ordinaria, ricca di sfaccettature, energia e significato, che ne rendono straordinario il dipanarsi.
Poemetto allegorico-amoroso in ottave, che narra in forma metaforica il viaggio che porta i due protagonisti alla scoperta di ciò che è veramente importante nella vita: la libertà e l'amore. Personaggi diametralmente opposti, trovano tuttavia una loro sintesi nel viaggio comune, fatto di traversie e pericoli che affrontano assieme, scoprendosi, l'uno nell'altra, compagni fidati e inseparabili.
COLLANA ABRABOOKS: NARRATIVA
Emy è una studentessa universitaria e una grande romantica. Sogna l’amore delle favole, quello vero, che riempie l’anima. I sogni però possono infrangersi ed è proprio quello che le succede: segnata da un avvenimento, ora ha paura di amare, e di soffrire ancora. Non riesce ad aprire il suo cuore, a lasciarsi andare e credere nelle cose belle che l’amore fa provare. Ma, si sa, l’amore arriva quando meno te lo aspetti, e poi ti ruba l’anima. Il cuore di Emy viene rapito: è un sentimento nuovo e lei ora non riesce più a farne a meno. Tra alti e bassi, grazie alle amicizie, alla voglia di rischiare e lottare, riscopre la forza dell’amore e si perde nella sua magìa: non bisogna mai smettere di sognare perché il sogno, prima o poi, diventa realtà.
Il Professor Pier Aldo Rovatti è il maestro inventore del Pensiero Debole. Questa biografia intellettuale descrive in profondità i tratti salienti e quelli più reconditi di tale filone di pensiero. Il contributo originale e inusuale è l'abbinamento delle teorie del noto filosofo contemporaneo con quelle proprie dell'Alchimia e della medicina umorale dell'Età Moderna. Al centro di queste discipline, così come nella filosofia di Rovatti, vi è sempre infatti un corpo di carne e sangue che vibra, pulsa, desidera e pensa. L'Alchimia spiegata da Fulcanelli è un portale conoscitivo su un universo di suggestioni e concetti che si rispecchiano in modo extra temporale e a tratti surreale proprio con il Pensiero Debole di Pier Aldo Rovatti. In quanto filosofia del corpo che pensa tale pensiero è teoria degli umori, delle secrezioni e dei segreti del nostro corpo concreto e del nostro inconscio desiderante.
Dissertare di vari argomenti con competenza, passando con ordine cronologico dai primordi, ossia da quando si crede risalgano le origini del genere umano, fino ai giorni nostri, percorrendo fatti e personaggi che hanno tracciato la storia, è quanto ha ritenuto di realizzare l'autore. L'occasione è stata il periodo di rallentamento sociale forzato dovuto al Covid-19, oltre che lo stimolo e la necessità di confrontare la società attuale, alle prese con la pandemia - e non solo - con quanto già vissuto dall'umanità in epoche più o meno lontane. Mentre è in tal modo impegnato, l'autore gode della presenza di un pubblico privato: è composto dagli amici gatti, rigorosamente congiunti, molto attenti ed esigenti nel pretendere delucidazioni dettagliate e precise su qualsiasi argomento, inducendo Vincenzo a rivedere alcune proprie convinzioni. E, dopo aver ripercorso le tracce lasciate dai vari Dante, Napoleone, Michelangelo, Mazzini (per citarne alcuni), impietosa la penna analizza le crudeli realtà di un'umanità cyber-dipendente, e lancia l'auspicio che questo dramma pandemico, non avendo risparmiato nessuno, ci restituisca la capacità e la voglia di ritenerci tutti uguali e di abbandonare modelli fallaci di egoismo fine a se stesso.
Il fine della vita è la vita senza fine …. Sicilia, secondo dopoguerra. La nascita di tre gemelli rende felice un’umile coppia di sposi che attendeva un figlio da molti anni. Alla festa del battesimo, ognuno di loro riceve in dono un meraviglioso calice: contiene un misterioso, anonimo messaggio che parla dell’amore, del senso della vita e del prezioso valore del tempo. Crescendo, i tre fratelli per raggiungere la felicità scelgono la propria strada, ma una sola è quella che conduce alla felicità vera. Angelo, uno dei gemelli, cresce inquieto e pestifero, fino a quando incontra Mattia, il suo esatto opposto. È l’inizio di un’amicizia che segnerà la sua vita, costringendolo a diventare adulto, a maturare nella fede e a confrontarsi con chi, come i suoi fratelli, ha un modo troppo diverso di concepire il tempo e la felicità. A seguito di una tragedia che gli devasta l’anima, sceglie di donarsi agli altri, diventa medico e, tra le piccole e grandi gioie, i combattimenti e le cadute che segnano la sua vita, pare che non ci sia proprio spazio per una relazione… Finché incontra Lucia: donna separata, con cui non sembrerebbe avere nulla in comune, lontanissima dal suo mondo cattolico. Tra loro nasce un amore tormentato, che entrambi fanno di tutto per soffocare; ma, proprio quando sta per esplodere, qualcosa di completamente inatteso irrompe nelle loro vite. Questo libro ci conduce in una straordinaria avventura: quella della vita, attraverso le storie dei vari personaggi intrise di fede e di poesia, alla ricerca di ciò che, davvero, può fare la differenza, perché la vita è adesso, ma il meglio deve ancora venire….
IL LIBRO CARTACEO HA 416 PAGINE.Venti lettere di invito a Matteo Salvini per “guardare” l’Africa da un nuovo punto di vista, la risposta a una provocazione lanciata durante un comizio, una replica pacifica, suggestiva e sentita, attraverso una modalità non convenzionale, ascoltando le parole di oggetti inanimati che - come per magia - prendono vita e accompagnano il lettore dentro l’esistenza di persone che con l’Africa hanno un legame particolare. Venti lettere che “raccontano” e chiedono di essere ascoltate con disponibilità e apertura di mente e di cuore: le stesse disponibilità e apertura che hanno orientato l’esistenza di un giovane missionario, Luciano Bottan, che in terra d’Africa ha perso la vita e a cui, onorandone la memoria, si rende simbolicamente omaggio dedicando le venti lettere a venti anni dalla sua morte. Un omaggio che prende corpo nella finalità di questo libro: raccogliere fondi per sostenere borse di studio per giovani universitari della zona di Fianga, in Ciad. Un modo concreto per affermare l’importanza della cultura e offrire reali possibilità di riscatto per chi, nato in Africa, sogna una vita migliore senza dover abbandonare le sue radici e la sua terra. Il libro, scritto a più mani, contiene una preziosa prefazione di Marianella Sclavi (ex docente di Etnografia Urbana al Politecnico di Milano) e una suggestiva postfazione di Umberto Fontana (psicologo e psicoterapeuta, professore emerito di psicologia clinica allo IUSVE di Mestre).
La vita trascorsa dalle donne sulle onde è una vicenda sommersa di coraggio, avventura e passione. È un racconto avvincente lasciato nell’ombra da chi ha voluto a lungo legare la figura femminile esclusivamente alla fertilità e alla terra. In questo libro, Florindo Di Monaco osserva con occhio curioso e illustra in modo semplice e chiaro la felice convivenza che le donne in ogni tempo e ancor più negli ultimi anni intrattengono con acque, flutti e profondità oceaniche. Ne viene fuori una storia marinara tutta al femminile, che completa il percorso inaugurato dall’autore con la storia militare delle donne.
Il libro presenta alcuni capitoli a carattere scientifico, alternati ad altri a contenuto statistico, epidemiologico e sociale, uniti a considerazioni dello scrittore. Si propone di tratteggiare gli aspetti più significativi della terribile pandemia da Covid-19 e di coglierne tratti intimistici, spesso di forte valenza emotiva. Nel testo non mancano i dettagli tecnici riferiti prevalentemente ai punti di criticità dell’epidemia; in modo particolare, alle caratteristiche del virus, alla sua potenziale mutabilità ed evoluzione continua, agli importanti aspetti fisiopatologici - che riguardano le manifestazioni trombo-emboliche polmonari, coinvolgenti altri distretti circolatori (coronarico, cerebrale, renale …) -. Sono presenti considerazioni di carattere terapeutico - relative ai farmaci efficaci nei confronti di alcune delle principali manifestazioni cliniche da coronavirus - precedute da importanti elementi di prevenzione, attraverso il rinforzo del sistema immunitario.
Questa raccolta di aforismi e riflessioni nasce durante il periodo di lock down in corso in questo strampalato anno (marzo/maggio 2020). All’inizio era solo un insieme di piccole frasi e pensieri che si andavano ad accumulare giorno dopo giorno: il mondo si era fermato e tutto attorno c’era solo silenzio. Le emozioni avevano piede libero, l'autrice ha deciso di condividerle ed è nato: "Un po' miei... un po' vostri." Le parole hanno un grande potere, possono tutto, sovrastano qualsiasi barriera; a seconda di chi le pronuncia e di ciò che viene detto, si può distruggere o creare. Tutto poggia sulle parole, e questo è così scontato come concetto che non ci si sofferma minimamente a pensarci, fino a quando non accada qualcosa che ci induca a farlo.
Il romanzo si ispira al lavoro dell' archeologo/paleontologo abruzzese, Concezio Rosa, morto nel 1876, artefice di ritrovamenti di importanza mondiale. Lo studioso aveva scoperto delle caverne dove presumibilmente erano vissuti ominidi appartenenti alla razza poi definita “Uomo di Neanderthal” e aveva portato alla luce migliaia di reperti in Val Vibrata, nella località di Ripoli, insieme a resti di antichi insediamenti di “Homo Sapiens”, il nostro lontano progenitore. Da queste scarne notizie, integrate poi da ricerche ad hoc, è scaturito un romanzo, dove l’autore immagina un'ipotetica realtà di fine Paleolitico/inizio Neolitico, romanzando vicende, avvenimenti, azioni come verosimilmente si sarebbero svolte durante quelle lontane ere. Siamo nel corso dell’ultima era glaciale, le valli abruzzesi sono abitate da numerose tribù di Homo Sapiens, mentre i rilievi e gli altopiani, in gran parte coperti dai ghiacciai, sono occupati da pochi gruppi di ominidi ormai in via di estinzione, classificati come Uomo di Neanderthal.